Bandiera bianca uguale a tregua + negoziati

Interessante l’idea della Televisione Svizzera di ragionare sul colore bianco con il Papa, “il colore del bene, della luce, ma sul quale gli errori e la sporcizia risaltano maggiormente”. Ancor più interessanti le risposte di Francesco sulle guerre in corso, tragiche, brutali, sanguinose e senza vincitori all’orizzonte. Con la rinnovata richiesta di un cessate il fuoco sulle posizioni attuali con relativo processo negoziale sul futuro.

Riportiamo di seguito la domanda dell’intervistatore e la risposta del Papa, rimandando all’intera intervista che può essere letta nel sito vaticano.

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In Ucraina c’è chi chiede il coraggio della resa, della bandiera bianca. Ma altri dicono che così si legittimerebbe il più forte. Cosa pensa?

PAPA: «È un’interpretazione. Ma credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare. E oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare. Hai vergogna, ma con quante morti finirà? Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. Oggi, per esempio nella guerra in Ucraina, ci sono tanti che vogliono fare da mediatore. La Turchia, si è offerta per questo. E altri. Non abbiate vergogna di negoziare prima che la cosa sia peggiore».