Lupo Siberiano

Questo piccolo, avvincente romanzo ti sorprenderà. Prende avvio da una immagine allegra e attraente che passa sullo schermo del televisore: un bellissimo lupo siberiano che corre e gioca tra nuvole di neve, libero e vitale in spazi bianchi e sconfinati. La scena è accompagnata dal fluttuare airoso delle note di ben conosciuti brani di musica classica. Ma già l’apertura della storia contiene degli elementi inquietanti. Il luogo in cui si svolge, innanzitutto.

Siamo a Manaus, in Amazzonia. Il caldo è terribile, la notte umida e soffocante. E per giunta una prolungata siccità fa scendere il livello delle acque della diga che fornisce energia elettrica alla città. Non c’è elettricità, dunque, l’aria condizionata non funziona, le pale dei ventilatori sono ferme nelle case e negli uffici di Manaus, e le temperature raggiungono livelli da record. Poi c’è Maria Debora Dos Santos, una ragazzina di famiglia benestante, la nostra protagonista, che se ne sta sdraiata sul letto, accalorata e svogliata, in compagnia della madre a guardare la televisione.

Qualcosa, improvvisamente, attrae la sua attenzione. Da questo momento, dal momento in cui Debora lancia il suo grido di possesso, prende avvio una vicenda dal ritmo incalzante. Che ha l’ignaro lupo siberiano come protagonista e vittima. E qui ci fermiamo, per non anticipare indebitamente quello che il lettore troverà nelle pagine del romanzo. E da cui, ne siamo sicuri, non riuscirà a staccarsi se non dopo aver girato l’ultima pagina e aver letto la riga finale.

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