Papa Francesco in Argentina. Chi lo vuole e chi no

(Alver Metalli) Alla vigilia delle elezioni presidenziali in Argentina nelle reti sociali hanno cominciato a circolare una serie di video prodotti dagli Hogar de Cristo, la rete di case di recupero dalle addizioni che negli ultimi mesi si sono moltiplicate sul territorio di questo paese. Il messaggio dei video è semplice: “Vení, Francisco, tu pueblo te espera”, vieni, Francesco, il tuo popolo ti aspetta. Un messaggio diretto e semplice, come si può vedere nelle immagini, ma con una carica di significati facile da esplicitare, per tre ragioni fondamentali. La prima: il messaggio – in questo caso la richiesta al Papa di realizzare un viaggio nel proprio paese d’origine largamente posticipato – è messo in scena da persone che rappresentano una parte ferita della società argentina. I tanti ragazzi un tempo drogati che lottano nelle case di recupero per rifarsi una vita dignitosa. Addirittura, alcuni di loro hanno conosciuto di persona Bergoglio quando li visitava nei loro quartieri poveri della capitale. Seconda ragione di importanza: il momento particolarmente delicato in cui il messaggio inizia a circolare, la vigilia di elezioni che decideranno non solo il futuro del paese sudamericano ma la qualità di questo futuro, e perciò anche degli stessi portatori del messaggio che viene lanciato nell’etere e sui media in questi giorni. Terza ragione di rilievo: il messaggio risponde apertamente a quelle forze che non vedono di buon’occhio un viaggio papale e che hanno a più riprese manifestato la loro ostilità verso il pontefice argentino. Basti ricordare che un esponente di punta del movimento che potrebbe portare ai vertici della repubblica il futuro capo di stato ha chiesto – in caso di vittoria – la rottura diplomatica delle relazioni con la Santa Sede.

La Nación

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